domenica 1 giugno 2008

OLTRE il MURO…….

Sono passati diversi anni, ma sembra ieri…Sono passati veramente in fretta questi anni e dire che tutto era iniziato un venerdì, per la precisione il 28 settembre del 1990 e la compagnia era di quelle giuste! Entusiasti d’intraprendere un’insolita avventura, ci dirigevamo di prima mattina in auto nella vicina città di Taglio di Po, dove ci aspettava il Camper della sorella del “Gianca” per andare a Berlino. Una decisione presa in comune accordo, prima di metterci in viaggio è stata la ripartizione dei compiti: il “Babbo”era il Cassiere/Economo, il “Goretao” Cuoco/Lavapiatti, il “Gianca” Navigatore/Interprete, “Bonjovi” Autista/Meccanico. L’opportunità d’intraprendere un viaggio che ci avrebbe portato ad attraversare una parte della Europa, era motivato dal fatto che volevamo visitare la città di Berlino, dopo la caduta del muro del 1989 e dare un’occhiata alla nuova realtà tedesca senza più confine tra Ovest e Est. Era la prima volta che intraprendevo un viaggio così lungo e la strada da percorrere era tanta, ma guidare ininterrottamente per diverse ore non mi spaventava. L’itinerario studiato appositamente per arrivare a Berlino alla andata, cartina alla mano era di attraversare Monaco, Francoforte e Lipsia. Il ritorno previsto da Berlino verso casa, era di scendere a Dresda, Praga, Vienna, Graz, Udine per poi raggiungere Modena e finalmente arrivare a casa dopo aver percorso 2.600 chilometri. Ricordo ancora il continuo scorrere davanti ai miei occhi paesaggi e località riflesse attraverso il parabrezza del camper mentre macinavo chilometri e chilometri d’autostrada, era un po’ come essere davanti ad un grande schermo televisivo. Raggiunto il confine Svizzero ci fermiamo alla frontiera per le solite formalità di rito. Alla richiesta dei “Documenti”, ho consegnato la carta d’identità, ma una volta restituitami…mi rendo conto di aver dato non il mio documento, bensì quello di mia moglie preso per errore al posto della mia lasciata a casa! Durante il controllo non se ne erano accorti (strano a dirsi gli elvetici sono così precisi), avevo comunque per ogni evenienza anche il passaporto con me… Almeno quello era il mio! La voglia di raggiungere la nostra meta era tanta che ci fermavamo solo per mangiare e per i numerosi rifornimenti di carburante. Ho guidato per parecchie ore, fermandoci solo per dormire dopo essere entrati in Austria a mezzanotte inoltrata, in un’area di servizio dell’autostrada. Sabato mattina sveglia alle prime luci dell’alba, breve colazione e via di nuovo alla guida del Camper verso Berlino, dove la raggiungiamo soltanto poco prima di mezzogiorno. Fin qui la breve cronaca di quel lungo viaggio…Nei giorni successivi, lasciato il Camper in una zona tranquilla della città nella parte Ovest, con curiosità abbiamo cercato di guardare nel cuore di una metropoli che stava cambiando il suo assetto. Personalmente era l’occasione che cercavo per rendermi conto, anche se in parte, cosa voleva dire vivere separati da un muro in cemento alto quattro metri, che si sviluppava per oltre 107 chilometri lungo la città e che divise dal 12 agosto 1961 al 9 novembre 1989, Berlino Ovest da Berlino Est. Forse e meglio dire che “Voleva” dividere, perché i tentativi d’oltrepassarlo furono tanti, anche se poi pochi con successo.
Lo testimoniano le numerose croci delle tombe dei caduti nei pressi della Porta di Brandeburgo, a ricordo delle vicende di quella, quanto inutile guerra fratricida…Le cronache di allora, i resoconti giornalistici, suscitarono molto scalpore in tutto il mondo, sia durante la sua costruzione, sia nel momento dell’abbattimento. Da allora sono passati molti anni: pochi o tanti che siano. Sono sicuramente un tempo sufficiente a maturare coscienze e a cambiare atteggiamenti e comportamenti.
Possono essere anche un tempo sufficientemente lungo per cancellare quasi totalmente la memoria, anche perché ci sentiamo costantemente sollecitati dal nuovo, orientati verso un futuro che speriamo sempre migliore rispetto al passato.
Se per molti anni i berlinesi hanno colorato il desiderio di riunificare la loro città, ricoprendo le pareti di cemento con graffiti, poesie e slogan provocatori, la storia di allora è diventata cronaca odierna resa ancora viva dai fatti e dalle situazioni avvenute di recente con la costruzione di altri muri!…Anche se nei secoli l’uomo ha sempre cercato di difendersi e proteggersi con solide mura, alla fine il “Pensiero” è sempre più forte della pietra e del muro…Se ora vuoi mandare quel tipo di messaggio, Berlino sicuramente è la città simbolo che ha abbattuto quel muro in nome di quel pensiero di libertà! Ora che il muro è soltanto un ricordo, al visitatore d’oggi, restano poche decine di metri di muro da vedere, ma resta forte il ricordo di quei tempi passati e dell’inutilità di tale opera umana. Mentre mi appresto a concludere questo breve ricordo di quel viaggio inteso come esperienza di vita, ricordo ancora oggi il comportamento dei tre amici, per qualità e doti che prima non conoscevo. Il sapersi sopportare senza sopraffare le diverse personalità. Spirito di adattamento alle più svariate ed improvvise situazioni. La ripartizione dei compiti svolti con autosufficienza e la capacità di assolverli, autocontrollo nell’accettare l’eventuale “Invadenza” o ritmi di vita diversi. L’immedesimarsi nella propria parte con una personalità impressionante (quasi eravamo gelosi del nostro compito). “IL CUOCO”...Ha soddisfatto le esigenze culinarie di tutti, con pranzi semplici, gustosi e a volte sconosciuti al nostro palato. “L’ECONOMO”...Ha amministrato con oculatezza, senza essere tirchio, la cassa comune e da ragioniere incallito ha acquisito dimestichezza con il cambio delle valute. Il “Navigatore/Interprete”, con la cartina alla mano mi ha indicato, senza mai sbagliare strada. Mai in difficoltà nel farsi capire ed interpretare la lingua straniera. Nella veste di “AUTISTA/MECCANICO”…Alla guida di un Camper per la prima volta, ho destreggiato nel traffico con sicurezza e padronanza del mezzo per tutti i 2.600 chilometri...Ora permettetemi uno sfogo mentale, ho voluto scrivere queste brevi considerazioni sugli amici di viaggio non per “PRESUNZIONE”, ma perché sono convinto che quella esperienza rimarrà impressa nella nostra memoria, non solo per aver guardato oltre quel muro, ma soprattutto perché lo spirito di gruppo e la solidarietà esistita fra noi, può essere l’embrione di una possibile gigantesca “PACE” Universale…Basta saper cogliere il valore della personalità altrui per evitare forse tanti conflitti che invadono il nostro pianeta.













Nessun commento: